Project details
Client
Perla Sardella
Sr. Desiginer
realizzato
Category
Cinema
Prendere la parola
- Regia e montaggio Perla Sardella
- Prodotto da Marco Longo e Fulvio Lombardi
- Fotografia Perla Sardella e Sabrina Melis
- Montaggio del suono e mix Tommaso Barbaro
- Assitente al suono Agit Utlu
- Post-produzione audio Fullcode
- Correzione colore Simone Mazzoleni
- Durata 47′
- Anno 2019
In una cittadina del Centro Italia un gruppo di giovani donne che arrivano dalla Tunisia, dal Pakistan, dal Sudan e da altre nazioni lontane si riunisce in tre stanze per imparare e perfezionare la loro nuova lingua. Nel caos delle lezioni di italiano, tra equivoci linguistici e molte distrazioni, le allieve abbandonano i ruoli che normalmente rivestono per dedicarsi finalmente a se stesse, lasciando che alle nozioni di grammatica e di storia si sovrappongano, e trovino una voce, i sentimenti e le storie personali. Quando le tre stanze si popolano, diventano luogo di scambio e confronto tra persone che apparentemente non condividono altro se non la voglia di capire e essere capite.
Primo Premio a Filmmaker Festival 2019 – Sezione “Prospettive”
Donne italiane insegnano l’italiano a donne straniere: il film non esce mai dall’aula, ma restituisce la distanza e la diversità dei mondi di provenienza. Filmando – con sguardo discreto, ma scopertamente curioso – scambi e inceppi linguistici, fa della parola una materia viva, di cui riscoprire il senso.
Ilaria Feole, Film Tv N. 53 / 2019
Note di regia
Prendere la parola racconta un processo di traduzione: imparare a parlare una nuova lingua è attraversare un nuovo linguaggio, trasformando ciò che ci si dice e incontrando altri corpi a noi vicini. In questo tentativo di adattamento, in questo movimento verso l’altro, risiede il centro del film: da parte mia, scelgo di non ripulire un processo per sua natura caotico e accidentato, e di mostrarlo nelle sue frustrazioni e dispersioni.
Prendiamo posto nelle tre stanze e restiamo in ascolto, sullo stesso piano delle allieve e delle insegnanti, mentre una dopo l’altra, con il pretesto della lingua, ci offrono qualcosa del proprio immaginario. Osservando a lungo, capiamo presto che la divisione classica tra chi insegna e chi apprende è una semplificazione insufficiente: piani contrapposti si mescolano, ruoli e definizioni pregresse perdono valore. Si crea una comunità di donne che converge in un unico luogo perché sente che la liberazione delle une è strettamente legata a quella delle altre. [Perla Sardella]
Perla Sardella
Regista
Perla Sardella è documentarista e montatrice, nata e cresciuta a Jesi, Italia. Consegue la laurea specialistica in Cinema e Arti Multimediali all’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano. Lavora con immagini fisse e in movimento, e con diversi formati che comprendono l’audiovisivo lineare, la fotografia e le video-installazioni. I suoi lavori hanno partecipato a diversi festival italiani ed europei (Visions Du Réel, Torino Film Festival, FILMMAKER Festival), e sono stati mostrati in gallerie d’arte nazionali e internazionali (The Wrong Biennale, Biennale Mulhouse de la jeune création). Vive e lavora tra Genova e Milano.